Una lezione di introduzione alla chimica e all’elettricità statica condotta con un breve esperimento per far comprendere agli alunni della seconda media alcuni fenomeni che riguardano la struttura della materia.
“Abbiamo gonfiato due palloncini di gomma – spiega la docente di matematica e scienze Gloria Madonini – e li abbiamo avvicinati. La superficie rimaneva inerte. Non c’era, cioè, nessun movimento di repulsione o attrazione, in quanto elettricamente neutri. Poi li abbiamo strofinati ripetutamente con un panno di lana. I due palloncini, a questo punto, si respingevano, perché avevano assunto una carica elettrica uguale. L’esperimento ha dimostrato che gli atomi, se trattati, sono in grado di acquisire o perdere elettroni. Si crea quindi un campo elettrostatico la cui forza può essere condizionata dalle proprietà fisiche ed elettriche dei materiali oltre che dalle condizioni ambientali”.
Sono numerosi gli episodi della vita quotidiana nei quali si verificano situazioni analoghe a quelle sperimentate in classe sotto la supervisione della docente Madonini. Per esempio, la scossa che si avverte toccando superfici metalliche come la carrozzeria di un’automobile o le serrature delle porte.
Continua la docente: “La forza d’attrito nel caso del nostro esperimento ha generato un passaggio di elettroni dalla lana alla gomma, determinando un campo elettrostatico ed un potenziale elettrostatico. Quando si mostrano visibilmente agli studenti i comportamenti dell’atomo, anche in presenza di una prova elementare, si ottiene grande interesse perché si forniscono risposte a fenomeni della natura che finalmente possono essere compresi sulla base dei canoni di esattezza del sapere scientifico”.
