Pazzi! sì, questo è il commento che da fuori si potrebbe rivolgere ai nostri studenti di terza (e alle loro professoresse) che giovedì 12 novembre hanno fatto un’uscita didattica IN GIORNATA a Roma. Eppure l’organizzazione perfetta della prof.ssa Valdameri ha permesso a tutti di fare un’esperienza davvero…pazzesca. Erano però chiari i patti di questa gita così particolare: nessun lamento sui chilometri a piedi (a fine giornata erano 14, 7), pranzo e cena al sacco per poter minimizzare i tempi morti (anche le soste bagno erano state programmate) e soprattutto tanta curiosità e voglia di vedere dal vivo ciò che si è studiato sui libri sia in storia che in arte che in latino. Così, accompagnati anche dalle proff. Martignoni e Bolzoni, gli assonnati gitanti si sono ritrovati alle prime luci del giorno alla stazione di Rogoredo: partenza ore 6.25 con Italo, arrivo alle 9.24 a Roma dove ci accoglie una caldissima giornata autunnale. E subito inizia il tour. Prima tappa il Colosseo e l’arco di Costantino per poi entrare nel Foro romano e scoprire le meraviglie della Roma antica (Arco di Tito, Basilica di Massenzio…) e anche i mutamenti che hanno subito, come il tempio di Antonino e Faustina dentro al quale fu edificata la basilica di San Lorenzo in Miranda o la Chiesa di Santa Maria Antiqua, uno dei luoghi di culto più antichi, risalente al VI secolo, edificato nel foro. Da lì si sale al Campidoglio per entrare ai Musei Capitolini e restare a bocca aperta davanti agli originali della statua equestre di Marco Aurelio e della Lupa capitolina. Finalmente pausa pranzo: che spettacolo addentare un panino in cima al Campidoglio, su una splendida terrazza che si affaccia sui Mercati del Foro di Traiano. Ma non perdiamo tempo! Subito in marcia verso il Pantheon, ammirato in tutta la sua bellezza sia dentro che fuori, per poi dirigersi, con un buonissimo gelato in mano, verso piazza Navona, capolavoro del Barocco ma edificata sopra lo Stadio di Domiziano, i cui resti sono visibili da un’apertura tra le case. Da qui percorriamo la pedonale Via dei Coronari fino a raggiungere Castel Sant’Angelo, originariamente mausoleo per l’imperatore Adriano ed ora residenza papale, da dove imbocchiamo via della Conciliazione. Ed ecco si mostra davanti a noi la Basilica di San Pietro con il colonnato del Bernini che si protende verso di noi! Dopo una veloce coda per i controlli di sicurezza e la spiegazione delle meraviglie del luogo fatta dalla prof. di arte, entriamo in San Pietro, suggerendo, a chi vuole, di compiere il tragitto come pellegrini attraverso la Porta Santa, un semplice gesto che, in qualunque modo ciascuno sia arrivato lì, potrebbe esser l’occasione per dire al buon Dio: “mi interessi”. Ed eccoci, tutti a bocca aperta, con gli occhi pieni di stupore che contemplano il centro della cristianità, costruito sulla tomba di San Pietro i cui resti riposano sotto l’altare centrale, ornato dal baldacchino del Bernini. E poi la Pietà del giovanissimo Michelangelo che ritrae quella madre giovanissima e addolorata che cerca di abbracciare il corpo del figlio morto, con quelle mani aperte che sembrano ripetere il “fiat voluntas tua” dell’annunciazione e per qualcuno un attimo di preghiera davanti alla tomba di san Giovanni Paolo II. Ma l’ora si fa tarda e dobbiamo raggiungere la stazione. Ci incamminiamo così verso la metropolitana. I volti che noi professori ci vediamo attorno sono certamente un po’ stanchi (i nostri molto di più) ma sono pieni di soddisfazione, brillano come fa brillare la bellezza quando viene intercettata da un cuore in ricerca. Anche loro sono stati uno spettacolo: sempre attenti, senza mai lamentarsi, silenziosi (come sono sempre) ma tesi a guardare, atteggiamento che, in fondo, è il metodo della vita!
