Sabato 16 e domenica 17 ottobre i diciassette alunni della classe terza del Liceo Shakespeare hanno rivestito il ruolo di Apprendisti Ciceroni del FAI in occasione delle Giornate Aperte di Autunno spiegando ai numerosi visitatori la storia del Palazzo Zurla a Ripalta Arpina, una delle residenze più artisticamente rappresentative del territorio cremasco.
“L’esperienza – spiega la preside Lorena Ghilardi – rientra nei progetti PCTO da ormai tre edizioni. La preparazione e l’atteggiamento professionale hanno suscitato tantissimi complimenti da parte dei visitatori e dei volontari FAI ma ciò che più conta è la passione per il bello e l’entusiasmo dei ragazzi”.
Ma ecco che cosa ci hanno raccontato gli studenti. “Grazie a questa iniziativa – dice uno dei partecipanti – ho compreso quale sia l’essenza della conoscenza. Questa non consiste in nozioni aride e morte ma coincide con la possibilità di capire qualcosa fino in fondo condividendo una scoperta con un pubblico di visitatori”.
“Attraverso l’esperienza da Apprendista Cicerone del FAI – spiega un altro studente – ho potuto sperimentare una vera e propria sfida che mi ha spinto a mettermi in gioco. Ci sono state delle difficoltà: dover studiare, parlare in pubblico, ripetere tante volte nello stesso giorno lo stesso discorso. Ma la gratificazione a fine giornata è stata enorme.”
Un’altra testimonianza: “Non avrei mai pensato di sentirmi così a mio agio in un contesto nel quale dovevo parlare davanti a persone che non conosco. Ma grazie al FAI tutto è diventato naturale,”. E ancora: “Ho potuto affrontare e vincere la mia paura più grande ovvero parlare in pubblico. Sicuramente i primi gruppi di visitatori mi hanno giudicato insicura ma alla fine della giornata ero veramente orgogliosa di me stessa”.
“Da ormai tre anni – conclude la preside Ghilardi – aderiamo alle giornate del FAI che, oltre a generare l’entusiasmo degli alunni integrano le conoscenze in campo artistico promuovendo le competenze spendibili a scuola e, domani, nel mondo del lavoro. In ogni edizione i nostri ragazzi confermano di essere in grado di assumersi responsabilità quando è loro richiesto facendosi guidare da adulti pieni di passione come tutti i volontari FAI che abbiamo incontrato”.
