«Che bel modo di vivere l’ultimo giorno di lavoro!», con questa esclamazione la “nostra” storica segretaria, Attilia, nel suo ultimo giorno di lavoro presso la nostra scuola ha accolto don Marco – storico, anche lui, amico della Fondazione – giunto per celebrare la Santa Messa che ha aperto i festeggiamenti per il pensionamento di Attilia.

Che bel modo di vivere l’ultimo giorno, diremmo noi, proprio perché ogni giorno è stato “un bel giorno” per colei che è stata – come ha giustamente sottolineato don Marco nella sua omelia – una colonna del liceo Shakespeare. Ogni giorno, per i diciannove anni trascorsi dietro la vetrata della segreteria, Attilia ci ha testimoniato la sua passione, e proprio per questo quello che ha fatto tra noi per tutti questi anni non finisce, e non finirà mai. Per questo abbiamo voluto esprimerle tutta la nostra gratitudine, per ciò che ha fatto e vissuto insieme a noi, viaggi di istruzione compresi.
Anche Attilia, visibilmente commossa, ha voluto ringraziare: a partire da chi ha voluto una scuola come la nostra, che per lei come per molti è diventata “casa”. «Mi preoccuperò di voi per sempre» ci ha assicurato, dimostrando quanto sia vero che, nonostante la fatica e anche qualche arrabbiatura, tutto quello che incontriamo resta per sempre nel cuore.

Si può essere colleghi, infatti, ma essere amici è qualcosa di più: entrare a scuola e vedere un volto caro, da dietro la vetrata, significa iniziare la giornata con nel cuore un bene.
Ciascuno di noi, come ha sottolineato la preside nei saluti festosi «può dire più di un grazie per una dimenticanza cui Attilia ha supplito», testimoniando un amore per la precisione e una passione per ogni istante dimostrata fin negli ultimi minuti dell’ultimo giorno: «Ghila, mi raccomando, ricordati di quella cosa!» le parole pronunciate prima di chiudere l’ultima porta. Ma sappiamo benissimo che nulla è terminato, anzi.
Perciò, ancora, di cuore, semplicemente: grazie Atti perché ci sei stata, e per come sei!
