Un alunno guida l’ascolto del brano Papillons Op.2 Schumann tratto da un romanzo di E.T.A. Hoffmann.
Un grigio lunedì entrata in classe quinta ho vissuto una lezione che posso definire con certezza indimenticabile. Andare in classe e affrontare la letteratura tedesca è ogni volta un’avventura tutta da vivere. Quel lunedì la lezione si è capovolta ed è andato in cattedra, o meglio alla LIM un alunno, spesso si sente parlare di “Flipped classroom”, quando la lezione è tenuta da un alunno, ma non la definirei tale, perché è stata una lezione sui generis. In questo periodo, stiamo trattando il Romanticismo tedesco e partendo dalla sua passione per la musica classica, quell’ alunno ha presentato un percorso che collegava le tematiche tipiche di quel movimento, comuni alla musica e alla letteratura, facendo fare a me e alla classe un vero e proprio tuffo in quella “Romantische Stimmung”, atmosfera romantica, per chi non mastica la lingua di Goethe. Tutti hanno seguito con attenzione le sue parole, la musica così ben spiegata, perché anche se viviamo al tempo della trap, tutti hanno goduto di quelle melodie, riconoscendone l’indiscussa bellezza, fino a sorprendersi, perché alla fine ci sono state domande interessanti, da parte di chi non si era perso nemmeno una virgola. Adesso come quel giorno lascio la parola a lui.

Introduco brevemente la biografia di Robert Schumann nato nel 1810 a Zwickau, Germania Centrale. Schumann è stato un compositore ed un critico musicale, morì nel 1856 a causa di una malattia mentale: la schizofrenia. Spesso firmava gli spartiti con il nome di Eusebio o Florestano, con i quali identificava due aspetti differenti della sua persona. Con il brano Papillons Op.2 Schumann racconta una storia tratta da un romanzo di E.T.A. Hoffmann , attraverso la quale Schumann esprime la sua personalità.
Il brano è un susseguirsi di melodie che rappresentano diverse scene della stessa storia: Schumann inizia presentandoci il luogo dove si svolgerà la vicenda: una sala da ballo con musica e coppie che danzano, durante l’ascolto il compositore ci rivela anche i protagonisti; Wina, una giovane fanciulla, Walt e Wult, fratelli gemelli entrambi innamorati di Wina. I due fratelli saranno il mezzo attraverso il quale Schumann mostra la sua doppia personalità: Walt è Eusebio, il più sereno e positivo dei due, mentre Wult è Florestano, il più misterioso.
Dopo il brano introduttivo segue la danza tra Walt e Wina, e subito dopo l’entrata in scena di Wult, con una melodia che entra di soppiatto, misteriosamente. Wult chiederà a suo fratello di scambiarsi i vestiti e successivamente arriva il momento centrale del brano: il ballo tra Wina e Wult nei panni di suo fratello. Durante l’ascolto di questo momento è facile individuare la melodia più acuta che simboleggia l’amore di Wina nei confronti di Walt (lei non si accorge che in realtà sta danzando con il fratello a causa dello scambio dei vestiti avvenuto poco prima), mentre la mano sinistra esegue una melodia di accompagnamento che simboleggia la timidezza di Wult nel dichiararsi all’amata. Il finale di tutto il brano è caratterizzato da molti elementi musicali: sentiamo la melodia iniziale ripetuta più volte e ogni volta perde una nota fino a spegnersi, come lo svuotarsi della sala da ballo; sentiamo sei La acuti che stanno ad indicare le sei del mattino, ora in cui si creda che gli spettri tornassero nel modo degli spiriti; e per finire sentiamo le ultime tre note che sono: La La Re, oppure A A D, adieu.
La spiegazione dettagliata e l’ascolto dei brani musicali hanno permesso di riconoscere e approfondire alcune tematiche tipiche della letteratura romantica, come ad esempio quella del “Doppelgänger”, doppio o sosia in italiano, che in quest’opera musicale e in quella analizzata in classe dell’autore tedesco E.T.A. Hoffmann, ne rappresentano un chiaro esempio.

La lezione di letteratura tedesca, che si è trasformata in ascolto di un brano musicale con commento, ha fatto sperimentare a tutti docente e discenti un aspetto interessante, la crescita dell’umano. Perché l’avere intravisto che la passione, che muove il cuore dei nostri ragazzi, tutti avevano occhi e orecchie spalancati, è esattamente ciò che muove il cuore di ogni uomo sulla terra, diventa vera e reale possibilità di apertura a tutto ciò che ci è dato di vivere. Ringrazio Matteo e i suoi compagni di classe per essere stati protagonisti di questo momento.
Carmen e Matteo