È sempre uno spettacolo quando rischiando e provocando la libertà degli studenti, possiamo assistere al ridestarsi del loro io e della loro creatività. L’individuo si riconosce in azione: è stato evidente per tutti i docenti, i genitori e i ragazzi intervenuti al nostro open day “Studenti all’opera”, laddove la scuola si è mostrata nel suo volto più vivo. In ogni classe, infatti, raccogliendo la provocazione degli insegnanti, gli studenti si sono attivati, producendo dei percorsi, allestendo le scenografie, realizzando pannelli, esperienze e, infine, accompagnando i visitatori alla scoperta dei percorsi realizzati.

In classe prima, il tema della fiducia come metodo della ragione si declina tra un debate tra terrapiattisti e terratondisti, illusioni ottiche e testimonianze degli “atti di fiducia” che compiamo ogni giorno: tra caramelle e palloncini i nostri studenti di prima hanno mostrato una inaspettata spigliatezza e un coinvolgente entusiasmo, sollecitando l’interesse anche dei visitatori più giovani.
Con la classe terza, all’interno del programma di educazione civica inerente alla lingua e cultura dei paesi di lingua tedesca, l’insegnante madrelingua, Frau Ermert, e l’insegnante di tedesco hanno pensato di far conoscere a chi sarebbe venuto a visitare la scuola uno spaccato delle lezioni di lingua tedesca. I ragazzi della classe terza al completo si sono coinvolti nelle spiegazioni agli studenti che stanno scegliendo il percorso della scuola superiore traducendo quanto era scritto in tedesco sui pannelli: si è parlato di eolico, fotovoltaico, geotermico, di biogas.

Gli studenti hanno anche realizzato un esperimento semplice, ma esemplificativo, di produzione di biogas a partire da ciò che tutti abbiamo in casa. Il percorso ha mostrato che lo studio di una lingua straniera può essere applicato a qualsiasi ambito. Le insegnanti, soddisfatte, hanno ringraziato la classe per l’impegno e la tenacia dimostrate.
Gli studenti di classe quarta, infine, hanno accolto i giovani visitatori con una esperienza “multisensoriale”: indossato il visore per la realtà virtuale, tra ventilatori e vaporizzatori, l’impatto con una fumante locomotiva introduce al cuore della questione: perché l’uomo cerca sempre di riprodurre la realtà?

Abbiamo tutto un mondo intorno a noi, ma sentiamo l’esigenza di raccontarlo, narrarlo e riprodurlo con i più differenti strumenti espressivi. Con un grande lavoro di squadra, in uno scenario d’atmosfera romantica, gli studenti hanno presentato pittori, poeti e scrittori, declamando in inglese e recitando in spagnolo, per arrivare ad una presa di consapevolezza: la realtà, così com’è, non basta. Abbiamo un desiderio dentro che si accende di fronte ad ogni scintilla di bellezza, perché “tutto porta scritto più in là”.
Ed è proprio quello che ci hanno mostrato i nostri studenti, la cui soddisfazione è apparsa evidente tra montaggi, smontaggi, esposizioni, il tutto senza trascurare verifiche ed interrogazioni: si fa esperienza che la vita è fatta per costruire. Oggi, la mostra, domani, chissà cosa, chissà dove… come orizzonte, il mondo!
Prossimo appuntamento: gli stage di gennaio