“Vincent van Gogh è certamente uno degli artisti chiave per comprendere la corrente espressionista e le novità formali della pittura del ‘900. E’ anche di fatto una delle personalità più celebri come evidenzia il quadro ‘Notte stellata’ che, stando alle statistiche, è il dipinto più conosciuto al mondo”. La docente di arte e tecnologia Maria Chiara Lepore ha affrontato il tema dell’arte di Van Gogh con gli studenti delle classi terze.
“Van Gogh – prosegue l’insegnante – ha vissuto per 37 anni e solo 6 sono stati dedicati alla pittura. In questa breve parentesi ha prodotto oltre mille dipinti e altrettanti disegni. Ha avuto una vita difficile e tormentata anche a causa della sua malattia. Soffriva infatti di disturbo bipolare. Una patologia che ha trovato nell’arte una sorta di riscatto. Quella stessa malattia che lo spingeva verso la solitudine l’ha reso infatti, nel momento della creazione, una personalità autonoma e fortemente innovatrice. I traguardi delle avanguardie di inizio secolo, in particolare dell’espressionismo, sono tutti e compiutamente rintracciabili nelle sue opere”.
Un altro aspetto fondamentale dell’arte di Van Gogh, che la docente ha voluto mettere in risalto nella sua lezione, è la ricerca costante del divino e della spiritualità.
“Il contatto con l’infinito – conclude la professoressa Lepore – è un elemento portante della pittura di Van Gogh che non si accontenta del visibile ma tende a farsi visione mistica. Un aspetto che ha interessato anche la sua biografia dal momento che, prima di diventare uno dei pittori di Montmartre e di stringere amicizie con altri grandi artisti come Paul Gauguin, aveva studiato teologia ed era stato pastore metodista nel distretto minerario del Borinage”.
Una biografia, quella di Vincent Van Gogh, che ha fatto comprendere agli studenti la reciproca e indissolubile influenza tra arte e vita.





