Giornata del ricordo

― 17 Febbraio 2021

Tragedia delle foibe: dal ricordo alla memoria collettiva.

L’11 febbraio 2021, grazie ad una toccante testimonianza, abbiamo potuto approfondire la nostra conoscenza riguardo a quello che viene indicato dalle istituzioni come il “Giorno del Ricordo”, indetto il 10 febbraio di ogni anno. La giornata si è aperta con un sole e una luce che quasi lasciavano presagire la meraviglia dell’incontro che si è tenuto in videoconferenza nelle aule del nostro liceo. Meraviglia e foibe come è possibile? Eppure l’aria che si respirava era carica di positività davanti alla voce a tratti commossa della scrittrice Susanna Manzin, figlia dell’esule di Pola, Mario, classe 1928, che racconta ancora oggi instancabilmente e sempre commosso la sua storia ai suoi nipoti. La storia della sua famiglia costretta con la forza e la violenza a lasciare tutto (fu loro permesso di portare con sé solo 5 kg di indumenti!)  e che oggi, abbiamo tutti compreso essere anche la nostra storia. Nelle parole di Susanna c’era tanta conoscenza dei fatti storici, raccontati con tanta bellezza, perché si può vedere la bellezza anche sentendo parlare di sopraffazione, sparizioni, massacri, stragi di innocenti come quella sulla spiaggia su cui sono stati uccisi un centinaio di bambini e ragazzi che si stavano apprestando a fare una gara di nuoto. Meraviglia e bellezza sono ciò che nonostante le atroci sofferenze inflitte dal regime comunista di Tito hanno contraddistinto poi la vita di Susanna e della sua famiglia, meraviglia e bellezza dei nostri ragazzi attenti e coinvolti dalla classe prima alla quinta, chi a scuola in presenza, chi a casa in DAD, come imposto dalla pandemia in cui siamo ancora immersi dopo un anno. Meraviglia e bellezza perché si è parlato di speranza, di come sia possibile perdonare una cosa del genere e dalle parole e dalla commozione di Susanna si capisce che la loro vita è stata segnata molto più da questo che dal rancore. Rabbia forte e smisurata che hanno provato come è normale che sia, ma che non ha prevalso pur lasciando una infinita tristezza nel cuore. Ragazzi tra i 14 e i 19 anni che hanno posto domande intelligenti e non scontate, come quella sul perché in Italia furono accolti con tanta freddezza in alcuni casi ostilità, colleghi che hanno chiesto come poter far conoscere questa storia anche nel loro paese di origine. Una Giornata del Ricordo così non si dimentica più, anzi genera il desiderio di conoscere ulteriormente questa parte della nostra storia a lungo assente anche da molti  manuali di scuola.

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