«Perché stiamo parlando di energie rinnovabili alle 8:30 del sabato mattina in una assemblea che riunisce tutte le classi del liceo?» Così esordisce l’Ing. Tresoldi, padre di una nostra alunna di terza, che ci ha dedicato il suo tempo, e la sua competenza, per affrontare uno degli argomenti più discussi e significativi del nostro tempo.

Ripercorrendo gli eventi dalla Rivoluzione Industriale ad oggi, mostrandoci dati oggettivi riassunti in grafici esaurienti ed esplicativi, l’Ing. Tresoldi ha illustrato approfonditamente la situazione in termini di consumo di energia, dall’utilizzo esclusivo delle biomasse nel XIX sec. fino all’introduzione di eolico, fotovoltaico ed altre energie rinnovabili. Abbiamo potuto comprendere l’impatto ambientale delle energie non rinnovabili, con la loro produzione di CO2, “colpevole” di contribuire all’innalzamento delle temperature terrestri: senza dubbio in questo fenomeno l’effetto antropico non è trascurabile.
So what?
Sono diverse le azioni programmate, che le nazioni discutono a livello internazionale in conferenze annuali. Oltre alla riduzione dei combustibili fossili – più praticabile a livello civile che nel mondo dei trasporti e industriale – e allo sviluppo di sistemi a maggiore efficienza energetica, esistono tecniche di cattura e rimozione della CO2 dei fumi di scarico. È necessario adottare strategie diversificate, data la complessità della conversione alle fonti rinnovabili che, accanto agli indubbi vantaggi ecologici, portano con sé alcune criticità, come la bassa intensità energetica e la dipendenza – per il fotovoltaico e l’eolico – dalle condizioni atmosferiche. L’intermittenza oraria e l’imprevedibilità del clima sono variabili che possono essere in parte ottimizzate con l’utilizzo di batterie di accumulo.

Cruciale appare, in ogni caso, l’apporto che ciascuno di noi può dare modificando le proprie abitudini, seguendo suggerimenti molto semplici per ridurre il consumo di energia, come spegnere le luci quando non servono, come avviene automaticamente nei nostri corridoi, e indossare delle pesanti felpe (o caldi e accoglienti maglioni) in inverno, anche in casa, che permettano di tenere la temperatura del riscaldamento più bassa. Ne abbiamo fatto esperienza indossando le nostre nuove caldissime felpe della scuola!
Significativo il coinvolgimento degli alunni, e la interazione con il relatore, segno di una generazione che percepisce il dovere di assumere comportamenti sostenibili.