Era ora, stavolta è proprio il caso di dirlo: era ora di poter tornare a condividere una serata di festa, dove studenti, famiglie e docenti hanno potuto ritrovarsi insieme, incontrarsi e partecipare ad un grande spettacolo.
A partire da “Giro di lancette” la rappresentazione messa in scena dai ragazzi del laboratorio teatrale: guidati da un eccentrico Cappellaio Matto, abbiamo assistito alle significative “variazioni sul tema” scelte, elaborate ed interpretate dai nostri eccellenti attori. Il filo rosso della tematica del “tempo” declinato tra diverse forme espressive (dalla musica, alla recitazione, dal canto al ballo) ha condotto gli spettatori lungo un viaggio pieno di spunti che, come ha suggerito il Cappellaio nella sua introduzione, restano aperti alla riflessione di ciascuno: «vi accorgerete di quanto è importante il tempo, di quanto vola il tempo, come il vento!». Da rilevare, oltre alle doti artistiche, l’invidiabile fluency di chi ha recitato in inglese, spagnolo e tedesco: una gran bella prova, replicata poi il sabato mattina, a Milano al Festival Laivin cui i nostri ragazzi hanno partecipato, sicuramente occasione d’orgoglio per il prof. Bologna, referente del laboratorio, e per il regista Massimiliano Bozzoni.
E questo è stato solo l’inizio: classe dopo classe, i ragazzi sono saliti sul palco per la foto di rito, ma soprattutto per condividere i loro contributi, preparati, onore al merito, in pochi giorni già densissimi per le ultime prove e verifiche dell’anno. Uno dopo l’altro, i video proposti dalle classi hanno mostrato l’intelligenza e la creatività degli studenti che hanno scatenato la loro ironia replicando le situazioni più divertenti dell’anno appena trascorso, imitando docenti – e dirigente – e, addirittura, proiettandosi in un lontano 2050 in cui uno studente si immagina di nuovo sui banchi del liceo, e come docente – nientemeno che di tedesco! – si trova a raccontare alla classe i lontani ricordi della sua vita da alunno allo Shakespeare. Amicizia, familiarità, condivisione: è emersa l’immagine di una scuola che davvero non dimentica nessuno.
Come sempre anche i docenti si sono messi in gioco, grazie alle doti canore – e di inventiva – di chi ha modificato, ed interpretato, il successo sanremese “Ciao Ciao”. Non è mancato chi, inabile al canto, ha sorriso muovendo le labbra: anche i professori hanno i loro limiti!
Molto da ridere, di gusto, ma anche molta commozione di fronte alle ben due classi che ci stanno per salutare: oltre alla quinta, infatti, giunge al termine del suo percorso anche la classe quarta, la prima a completare e la sperimentazione del liceo quadriennale. Si è tentato di rimandare le lacrime almeno all’ultimo giorno di scuola, ma non tutti ci sono riusciti.
I genitori non hanno fatto mancare il loro contributo, costruendo la festa – e il rinfresco – insieme alla scuola, non facendo mancare un pensiero per i docenti, e offrendo una borsa di studio, testimonianza della gratitudine di chi ha potuto sperimentare la fioritura dei propri figli, in anni difficili come quelli appena trascorsi.
Il sentimento che ci ha uniti tutti, alla fine della serata, è stata la gratitudine reciproca, per la familiarità percepita, incredibilmente germogliata nonostante, o forse proprio grazie agli ostacoli affrontati insieme.
E il giorno dopo? Già ferve l’attività sui banchi: per alcuni è la fine di un anno, per altri l’inizio degli esami. Mentre c’è già chi pensa al futuro nuovo inizio, all’accoglienza di quei nuovi volti, di quelle nuove storie, che tra pochi mesi saranno diventati compagni di strada, familiari anch’essi, proprio come quelli che stiamo per salutare. Certi, perché l’abbiamo visto, che tutto chiede e merita di essere vissuto intensamente perché, ed è sempre il Cappellaio Matto a suggerircelo: «ogni ora, ogni minuto vale molto più dell’oro. Ogni istante è la possibilità di fare il bene, perché è proprio a questo che serve il tempo, fare il bene. Ogni secondo vale solo se speso per il bene».

























