Prom: contrazione del termine ottocentesco promenade, un “ballo di gala” dove le coppie danzanti sfilano davanti ad una giuria, che elegge il re e la regina della serata. Una tradizione tipicamente anglosassone, introdotta nella nostra scuola durante uno scambio con uno studente americano, uno degli appuntamenti mancati più sofferti dei due anni trascorsi, che finalmente i solerti rappresentanti di istituto hanno potuto tornare ad organizzare.
L’aria di prom si respira a scuola già nei giorni precedenti: le ragazze provano i tacchi, si scambiano consigli su vestiti, trucco e acconciature. Non meno importante la scelta dell’abbigliamento per i ragazzi – il dress code dell’invito recita “estremamente elegante” – ma soprattutto la scelta del chi invitare: usanza d’altri tempi che ha fatto palpitare qualche cuore.
Come da tradizione, la prima parte della serata è dedicata alle foto da red carpet: dai gruppi classe, con e senza i docenti, alle coppie, terzetti e quartetti nelle pose più improbabili. Grande attesa per la foto col prof. Ronchi, acclamato al suo ingresso – in ritardo, come si addice alle star.
Abbiamo visto ragazze svettare su tacchi vertiginosi e altre con gli anfibi, sneakers e anche qualcuna con tacchi “ma bassi, prof, perché sono un po’ più alta del mio accompagnatore e non volevo farlo sfigurare”. Dress code rispettatissimo, in un arcobaleno di colori, stoffe svolazzanti e papillon che han fatto fiorire il giardino del ristorante I sette sapori di Vaiano Cremasco, da qualche anno scenario dei nostri balli.
Hanno aperto le danze Rachele – studentessa di terza – e il compagno di ballo Federico: due ballerini professionisti che ci hanno mostrato un valzer e un tango, rendendo magica l’atmosfera della sala. Poi la sfilata di fronte ai giudici della serata: la coppia più simpatica, la più elegante, la miglior sfilata, la coppia last minute, il miglior terzetto e infine, come in ogni prom che si rispetti, il re e la regina del ballo. A seguire la serata danzante, con balli di coppia e di gruppo, che hanno visto scatenarsi in pista studenti e docenti – anche le prof di tedesco!
È un privilegio che custodiremo come un regalo prezioso, per noi adulti presenti, lo spettacolo dei nostri ragazzi capaci di stare insieme, con simpatia e semplicità, scherzando, ballando, festeggiando tra loro e con noi con una familiarità e una spontaneità tanto desiderabili, quanto rare. La bellezza che abbiamo visto, culminata nei fuochi d’artificio che hanno concluso la festa, riempie il cuore di una speranza che rilancia, coniugando l’entusiasmo della gioventù e la consapevolezza di chi ha qualche anno in più sulle spalle. Un compagnia grande, che scavalcando i banchi ed uscendo dalle classi, si spalanca rompendo gli schemi, coinvolgendo anche ex-studenti ed ex-docenti, in una esperienza di unità sorprendente.
«Se tu segui tua stella, non puoi fallire a glorioso porto»: con questa terzina dantesca si era aperta la sfida di questo anno scolastico. Possiamo affermare che il tempo non è trascorso invano, che ciascuno ha percorso il suo percorso a tratti in discesa, a tratti più faticoso, ma per tutti la scoperta sempre nuova è che quando si cammina insieme, è davvero tutta un’altra cosa.




























































































































































