“Mi sentivo pervasa dal potere della Valda”: inizia così il racconto pieno di entusiasmo di due studentesse, reduci dall’esperienza delle “Giornate FAI” nel weekend del 26 e 27 marzo scorso.
Stavolta la meta è stata la chiesa di San Giacomo a Soncino, con una affluenza di visitatori decisamente corrispondente alle aspettative: molte le persone quindi che hanno potuto godere delle spiegazioni dei nostri “Apprendisti Cicerone” impegnati ad illustrare la Navata Centrale, la Cripta, il Presbiterio, la Scala di Marmo, l’Altare, le Vetrate e gli Affreschi cinquecenteschi del convento Domenicano di Soncino.
Così, desiderosi di trasmettere le conoscenze acquisite – grazie alla paziente guida della docente di storia dell’arte – i nostri studenti si sono scoperti ricchi non solo di nozioni, – con particolare enfasi sulla provenienza, soncinese, degli artisti come Francesco Scansi e Ambrosino de Tomboli – ma anche della passione di chi li ha guidati e accompagnati in questa avventura. La scoperta della prospettiva, i colori “straordinari”, il volto espressivo della Vergine nell’affresco in cima alla scalinata brillavano nei loro occhi, nelle loro parole e nei loro volti, e siamo certi che tutti i visitatori hanno potuto gustare la freschezza di uno sguardo nuovo e pieno di stupore, anzitutto verso se stessi, per la propria capacità e il piacere di “saper fare”.
Le occasioni di esperienza “sul campo” riempiono di avvenimenti ed incontri: scavalcano la misura dell’aula, mettono in movimento e permettono novità inaspettate: senza dubbio l’attenzione e la passione dei Volontari FAI per ogni aspetto comunicano un amore al particolare e una cura per la precisione che spalancano l’orizzonte della verifica e della sua valutazione.
La conoscenza ha a che fare con un amore: come quello di chi, per il sabato, ha organizzato il ristoro in Piadineria, per tutti.








































