Il recente scoppio del conflitto Ucraino ha reso evidente e particolarmente urgente il problema della dipendenza energetica dell’Italia da Paesi esteri e dei rischi che ciò comporta.
Da questa osservazione, i ragazzi di seconda del liceo linguistico hanno iniziato una discussione per contestualizzare la situazione attuale dal punto di vista storico e geopolitico e anche per capire, da una prospettiva più tecnica e scientifica, quali siano le reali possibilità di cambiamento e di risoluzione del problema.
Se la riflessione iniziale è stata semplice, la ricerca delle risposte non lo è stata affatto e, in effetti, la nostra analisi ci ha lasciato più quesiti che soluzioni. Tra i tanti dubbi, due in particolare hanno suscitato maggiore interesse e curiosità tra i ragazzi: il nostro Paese dispone delle risorse per fronteggiare autonomamente il proprio fabbisogno energetico? E queste risorse sono sostenibili?
Per trovare risposte esaurienti, abbiamo deciso di chiedere aiuto al Dott. Pizzochero che di professione si occupa appunto di “sostenibilità”, collaborando con le aziende di vari settori, e in particolari di quello energetico, nella pianificazione di attività e processi sostenibili, utili al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030.
Grazie all’incontro con il Dott. Pizzochero abbiamo ripercorso la storia dagli anni Ottanta al presente (dal primo allarme “buco nell’ozono” fino all’attuale stato pandemico), e ci siamo resi conto che le domande cruciali a cui rispondere erano due: cosa si intende per sviluppo sostenibile? E da quando la sostenibilità è diventata un tema così indifferibile da rientrare in un quadro di riferimento internazionale e comparire addirittura nella nostra Costituzione?
Operare in maniera sostenibile significa seguire un modello di sviluppo adatto a soddisfare le necessità del presente, preservando però il patrimonio e le riserve naturali, perché anche le generazioni future possano usufruirne per far fronte ai propri bisogni.
La sostenibilità è quindi un modo di fare le cose, ed è determinata dalle scelte fatte dai governi, dalle imprese e dai singoli cittadini nell’intento di ottenere il proprio benessere ma senza ledere quello degli altri, nel presente e nel futuro, tutelando al contempo le risorse del nostro Pianeta.
Abbiamo quindi confermato che per l’Italia può esistere un futuro energetico indipendente dai combustibili fossili e che le nostre possibilità sono essenzialmente due: le fonti rinnovabili, oppure, come pare riemergere dal recente dibattito pubblico, l’energia nucleare, che porta con sé diverse controversie. Oggi, tra le due opzioni è necessario fare un’analisi attenta dei mezzi, delle conoscenze, delle tecnologie, delle risorse e del tempo che abbiamo a disposizione, come Paese e come esseri umani.
Primo obiettivo raggiunto: classe attenta, coinvolta e con nuove domande su cui ancora lavorare.


