Quest’anno gli studenti di terza media hanno intrapreso un viaggio speciale, non solo attraverso le discipline ma dentro l’esperienza stessa della scuola. Insieme alla prof.ssa Giorgia Parenti (Italiano), alla prof.ssa Benedetta Fraccia (Religione) e al coordinatore Enrico Oldini, stanno costruendo un “diario di bordo” collettivo: un quaderno prezioso, grande, rilegato in pelle, con le pagine color del caffè, che sembra uscito da un’antica nave di esploratori.


Il punto di partenza è stato il titolo dell’anno: Oltre le colonne d’Ercole, rappresentato nello statino da un veliero che lascia alle spalle la terra conosciuta per affrontare il mare aperto, guidato da un tramonto che invita alla scoperta.
Così, ogni due o tre settimane, la classe si ferma per guardarsi indietro: non per elencare le attività svolte, ma per riflettere insieme su ciò che è accaduto, su cosa ha lasciato un segno, su quali esperienze si sono rivelate vere, belle e buone. Da questo confronto nasce una pagina condivisa che tutti firmano, come una rotta tracciata insieme.


Un gesto semplice, ma tutt’altro che scontato in un tempo in cui spesso si misura tutto con i “like” o le visualizzazioni. In questo diario, invece, c’è spazio per giudicare con il cuore e con la ragione, per riconoscere ciò che vale davvero e per mettere nero su bianco un pezzetto del proprio cammino.
E, mentre il diario si riempie di pagine, cresce anche la consapevolezza di essere davvero — come il brigantino del nostro statino — dei navigatori: pronti a lasciare la riva per scoprire cosa c’è oltre le colonne d’Ercole.






