“L’arte ha certamente il compito di esplorare tutte le potenzialità creatrici della bellezza ma può avere anche il compito, ed è questo il caso del grande dipinto Guernica realizzato da Pablo Picasso nel 1937 in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi, di raccontare il desiderio di pace e giustizia dell’umanità”. Così il docente di arte e tecnologia Enrico Oldini ha esordito davanti agli studenti delle scuole medie nella sua prima lezione dell’anno.
“La tela è stata dipinta in bianco e nero – ha continuato Oldini – per testimoniare l’assenza di vita dopo il bombardamento della città basca di Guernica durante la Guerra di Spagna ad opera dell’aviazione nazista ed è ricca di una simbologia che denuncia l’assurdità e la disumanità non solo del conflitto iberico ma di ogni conflitto. Il cavallo ferito a morte rappresenta il popolo spagnolo, il toro la brutalità e la violenza della guerra, la colomba è un segno di pace, il fiore in basso è associato al tema della speranza”.
Il docente, collegandosi anche all’attualità del conflitto in Ucraina, ha voluto analizzare il caso di una grande opera del ‘900 e di un artista geniale che evidenziano un atteggiamento di ferma condanna di fronte all’ingiustizia della guerra. “Indubbiamente – conclude Oldini – Picasso è stato un grande sperimentatore. Forse il più assiduo e rivoluzionario del secolo scorso: la pittura del periodo blu e rosa, il cubismo, il ritorno all’ordine. Ha sempre esaltato il lavoro sulla forma della pittura ma con Guernica ha dimostrato anche un autentico interesse verso il contenuto, impegnandosi a viso aperto contro l’ingiustizia della guerra, senza rinunciare ad un linguaggio altamente innovativo che pure si nutre si riferimenti che guardano a grandi maestri del passato come Michelangelo e Leonardo”.
