Da un dettaglio visivo ad un affresco di ampio respiro che è in grado di illustrare il Rinascimento. Il docente di storia Roberto Bettinelli, seguendo anche gli stimoli del manuale, ha effettuato una lezione nelle classi di seconda media con lo scopo di illustrare il metodo empirico e induttivo.
Partendo dal doppio ritratto di Federico da Montefeltro e Battista Sforza realizzato da Piero della Francesca a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 del XV secolo, proprio sulla base di un’analisi dell’opera che si è concentrata sulla parte relativa al signore rinascimentale, ha ricavato le tendenze dominanti del periodo umanistico sul piano politico, economico, culturale e antropologico.
Un lavoro di comprensione che ha visto gli studenti impegnati a fornire un collegamento tra gli elementi visivi del quadro e l’idea di uomo innovativa che si afferma nel Rinascimento e nell’Umanesimo rispetto all’età medievale.

“Il dipinto è prima di tutto un ritratto – dice il docente – e non una raffigurazione di storia sacra come accadeva solitamente con la pittura medievale. Inoltre ciò che gli alunni hanno colto immediatamente è la disparità spaziale che il volto ottiene rispetto al paesaggio retrostante. Si evidenzia una centralità è una volontà di dominio sulla natura che era propria dell’idea umanistica dell’uomo. A ciò si aggiunge l’espressione grave e sicura dello sguardo, che rivendica autonomia rispetto ad ogni ipotesi di trascendenza religiosa, mentre gli indumenti manifestano orgogliosamente uno stato di benessere e ricchezza che non ha nulla a che vedere con gli ideali ascetici del santo e del monaco. Figure, queste, che invece erano celebrate nella cultura medievale. Il duca di Urbino è un signore che governa in modo autocentrato, totalmente calato negli affari pubblici, circondato da un’aura di sacralità. Osservando il dipinto e condividendo le loro impressioni gli studenti hanno rintracciato un ribaltamento dell’idea di uomo dominante nel medioevo che viene sostituita da una visione laica, mondana, indipendente rispetto alla religione. Il dipinto di Piero della Francesca ci ha permesso di compiere un percorso induttivo che procede da una fonte particolare ad una spiegazione delle categorie generali di un’epoca storica”.