Il viaggio dell’eroe e le dodici tappe di trasformazione del personaggio teorizzate da Cristopher Vogler sono stati i temi che hanno ispirato alcune lezioni della docente di lettere Marta Dolci che ha proposto, agli studenti della prima media, il film ‘Il mago di Oz’ del 1939 diretto da Victor Fleming.
Vogler, sceneggiatore di Hollywood, ha elaborato un modello di studio della narrativa che mutua l’approccio di Joseph Cambpel, uno dei più grandi e autorevoli studiosi di mitologia.
“Attraverso il film tratto dai testi di Franck Baum che narrano la storia di Dorothy Gale – commenta la docente Marta Dolci – gli alunni hanno avuto la possibilità di individuare il processo di trasformazione del protagonista tipico di una storia che, da una situazione di crisi iniziale, grazie all’aiuto e all’opposizione degli altri personaggi sviluppa una consapevolezza superiore in merito alla propria coscienza. Giunge, in breve, ad una verità che all’origine non era in grado di scoprire e che solo attraverso l’evoluzione delle avventure nelle quali è coinvolto riesce, alla fine, a fare propria. Da quel momento, avendo portato a termine un percorso di cambiamento irreversibile, non sarà più lo stesso”.
Il lavoro della docente ha avuto un seguito nella fase successiva che si è concentrata sull’analisi di un libro, ‘Lo Hobbit’ di J.R.R. Tolkien, affrontato dagli alunni nel corso delle vacanze estive.

“Sulla base delle teorie di Vogler – conclude l’insegnante – abbiamo analizzato il romanzo di Tolkien ma questa volta sono stati gli alunni a prendere l’iniziativa e ad individuare le dodici tappe del viaggio dell’eroe dimostrando una grande abilità nel far emergere gli eventi che più sono funzionali ad una costruzione narrativa efficace. Un lavoro divertente che ha consentito, inoltre, di fornire gli strumenti per svelare la struttura interna delle storie narrate attraverso i film e la letteratura”.