Guerra in Ucraina, gli articoli degli studenti

― 24 Febbraio 2022

“Lo scopo del laboratorio di giornalismo è duplice: da un lato gli studenti apprendono le tecniche di individuazione contenutistica e di elaborazione scritta che sono proprie delle notizie; dall’altro imparano ad analizzare la realtà locale, nazionale e internazionale in una prospettiva informata e volta all’approfondimento”, così Roberto Bettinelli, giornalista e docente di Storia della Canossa, che insieme al collega, Enrico Oldini, docente di Arte e responsabile del progetto grafico di Canossa News, coordina il corso.

La guerra nel Donbass, con la crisi tra Russia e Ucraina che ha coinvolto la comunità internazionale, è stato l’argomento affrontato nell’ultima lezione. Gli studenti hanno esaminato un video riassuntivo, poi hanno letto con i docenti un articolo dell’Ansa, infine hanno raccolto alcune testimonianze dei principali protagonisti.

“Il dato visivo – ha commentato il docente Oldini – è molto importante perché il video di apertura ha mostrato loro le immagini dei combattimenti. Non dimentichiamo che la scrittura dei cronisti è prevalentemente visiva. Il testo e le dichiarazioni di Putin, Zelensky, Biden hanno fornito elementi importanti di analisi e di comprensione”.
Pubblichiamo gli articoli scritti da tre studenti che partecipano al corso.

UCRAINA: IL CONFLITTO CON LA RUSSIA IMPERVERSA SUL CONFINE
Il conflitto fra Russia e Ucraina imperversa nel Donbass. Il presidente Putin non vuole abbandonare il suo intento di costringere l’Ucraina a “rinunciare all’ambizione di aderire alla Nato”. Ma il presidente ucraino Volodimyr Zelensky sta opponendo una forte resistenza chiedendo all’Alleanza Atlantica di correre in suo aiuto affermando che “l’Ucraina è pronta a difendersi e non ha paura della Russia”. Tutto ciò dimostra che nonostante la pace precaria raggiunta dopo le rivolte nel 2014, la Russia ora più che mai vuole riconquistare il Donbass per aiutare i separatisti filo – russi. Un obbiettivo che rischia di accendere “il più grande conflitto che l’Europa abbia vissuto dal 1945” come ha sottolineato il premier britannico Boris Jonhson. La comunità internazionale auspica che i prossimi incontri diplomatici tra il presidente del consiglio Mario Draghi e il presidente francese Macron con il leader russo Putin possano riportare il prima possibile la pace (Federico Amatizi).

ZELENSKI SFIDA PUTIN: “VOGLIAMO ADERIRE ALL’UE E ALLA NATO”
Mentre la possibile guerra tra Russia e Ucraina diventa sempre più un fatto incontestabile nel Dombass iniziano i primi combattimenti. Si poteva percepire già nel 2014 un’aria di sfida tra questi due stati che aveva condotta ad una serie di misure che dovevano scongiurare lo scontro e che non sono mai state rispettate del tutto. Per gli ucraini Putin vuole “risuscitare l’Urss” e Zelenski continua a chiedere il sostegno della Nato affermando che l’Ucraina è “pronta a difendersi” e che “non ha paura della Russia”. Intanto, però, l’invasione di Putin è stata avviata con l’ingresso delle truppe dalla Bielorussia oltre che dalla Russia. La diplomazia internazionale lavora per ottenere il prima possibile una tregua. Ma la tensione è altissima. “Questo è l’inizio di un’invasione russa in Ucraina” ha dichiarato il presidente degli stati uniti Joe Biden che considera inaccettabile il comportamento di Mosca. Bisogna vedere che cosa faranno ora gli alleati occidentali: se aiuteranno militarmente Zelenski oppure se cercheranno in ogni modo di restaurare un clima di pace (Alice Piombino).

DOMBASS, TEATRO DI UNA NUOVA GUERRA
“Questo è l’inizio di un’invasione russa in Ucraina” ha dichiarato davanti all’invasione il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Putin, da parte sua, si dimostra irremovibile sulla tutela degli interessi russi nell’area e individua un’unica soluzione: “L’Ucraina deve rinunciare all’ambizione di aderire alla Nato”. L’origine del conflitto è nota: l’Ucraina ha chiesto la protezione militare degli Stati Uniti per entrare nella Nato ma la Russia non è disposta ad accettare che gli eserciti militari americani siano così vicini al suo territorio. La miccia si era già accesa nel 2014 quando la Russia infatti aveva attaccato una parte dell’Ucraina ed i secessionisti filorussi avevano dichiarato l’indipendenza dalla regione. Per il presidente ucraino Volodimyr Zelensky i piani di Mosca sono chiarissimi: “Resuscitare l’Urss”. Il capo dello stato ucraino ha chiesto “chiaro sostegno” alla Nato e alle potenze occidentali affermando che l’Ucraina è “pronta a difendersi” e che “non ha paura della Russia”. Ma anche dopo i 10.000 morti della precedente guerra Mosca non si era sentita totalmente vincolata dall’accordo. Così quella che doveva essere la fine di un conflitto in realtà ha determinato un’instabilità sfociata nel nuovo conflitto. Intanto l’Unione Europea e i Paesi aderenti alla Nato hanno varato una serie di sanzioni economiche contro l’economia e le banche russe. Molti paesi europei temono per uno scontro e Boris Jhonson, il premier del Regno Unito, teme la più grande guerra europea dal 1945. Un timore fondato dopo che i carri armati di Mosca hanno violato i confini ucraini (Sofia Ciprian)

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