Il Duomo di Milano, un’opera architettonica straordinaria avviata nel ‘300, rappresenta la chiesa più grande d’Italia dopo la basilica di San Pietro a Roma. Il docente di Arte, Immagine e Tecnologia Enrico Oldini, nella lezione proposta agli studenti delle scuole media dell’Istituto Canossa durante la vacanza sulla neve a Spiazzi di Gromo, ha illustrato il percorso di costruzione della cattedrale milanese intitolata alla natività della Beata Vergine Maria.

L’insegnante ha approfondito alcuni aspetti poco conosciuti della storia del Duomo. Tra questi il mirabile lavoro degli scalpellini che tuttora lavorano nel cantiere con il compito di arricchire l’edificio delle sculture dei santi. Il docente ha valorizzato anche l’interesse e la grande partecipazione che, fin dall’inizio, tutti i cittadini milanesi hanno mostrato verso la costruzione della cattedrale al punto da contribuire al finanziamento dell’opera con doni in denaro e vendite dei beni personali.
Il professore Oldini ha presentato un video nel quale uno degli scalpellini era impegnato nella realizzazione di una scultura all’interno del cantiere. Nel corso delle lezione sono state lette anche alcune testimonianze di persone che, nonostante le umili origini, non hanno esitato a spogliarsi del poco che possedevano per fornire il denaro necessario alla prosecuzione dei lavori.
“Gli scalpellini e i poveri che hanno donato tutto per reperire le risorse economiche – ha spiegato il docente – dimostrano come il Duomo di Milano sia davvero un’opera d’arte in grado di rappresentare la storia umana, civile e artistica di una città e di un popolo. La cattedrale nasce come il prodotto di un’intera comunità e la cosa incredibile è che, dallo studio dei documenti in archivio, è emerso come in fondo siano state le elargizioni delle fasce meno abbienti della popolazione a rappresentare la quota maggioritaria dei contributi anche nei periodi di povertà e carestia”.
