Uno sguardo informato sulla politica europea ed internazionale per mettere a fuoco le principali problematiche e comprendere le soluzioni adottate insieme alle ragioni che possono spingere un uomo a percorrere la strada dell’impegno politico. Sono questi i temi trattati durante l’incontro tra il deputato europeo Massimiliano Salini e gli studenti di seconda media della Canossa. Nella sala polivalente dell’istituto, lunedì 29 novembre, gli alunni hanno intervistato l’eurodeputato accompagnati dalla preside Giuditta Zola e dalla docente di lingua e cultura inglese Carola Rainero.
Situazione in Afghanistan. L’Unione Europea che cosa sta facendo?
“Siamo stati presenti in questo Paese per venti anni su richiesta di aiuto da parte degli Stati Uniti. L’Europa però avrebbe dovuto partecipare anche ai negoziati per decidere la strategia di uscita che, invece, si è tradotta in un abbandono ingiustificato. Un dato significativo è rappresentato dal fatto che vent’anni fa gli studenti afgani erano solamente 800mila. La quasi totalità composta da ragazzi o uomini. Oggi, grazie alla presenza dell’occidente, il numero è salito a 12 milioni con metà maschi e metà femmine. Dunque il livello d’istruzione è molto cresciuto; si è creata una speranza che merita di trovare una risposta”.
Che cosa ne pensa della Brexit?
“La Brexit è uno sbaglio: gran parte dell’economia britannica è legata all’Unione Europea. Uscendo dal libero mercato delle merci i Britannici dovranno pagare i dazi. Anche in riferimento all’Italia, se ci dividessimo dall’UE, sarebbe per tutti una grande perdita. Siamo un Paese nel quale il settore della manifattura è strategico. Attualmente il valore economico dei prodotti manifatturieri venduti dall’Italia è di 1600 miliardi annui dei quali più di 300 miliardi sono venduti nei Paesi europei. Se ci fossero ancora i dazi molte nostre aziende sarebbero costrette a chiudere. L’uscita dell’UK dall’Unione Europea rischia di provocare un danno enorme e sono in corso tentativi di accordo sul piano commerciale per ridurre il contraccolpo negativo”.
Quali sono le funzioni del Parlamento Europeo?
“La sede principale del Parlamento Europeo è a Strasburgo: le sedi secondarie sono a Bruxelles e in altri Paesi. Le sessioni plenarie sono quelle in cui si vota. L’attuale presidente in carica è David Sassoli che appartiene al Partito dei Socialisti Democratici. Il Parlamento UE rappresenta il cuore democratico del progetto comunitario oltre ad occuparsi delle azioni rilevanti”.
Quando e perché ha iniziato l’attività politica?
“All’università ho studiato legge e mi sono impegnato per difendere spazi di presenza per gli studenti. Fare politica significa difendere quello che ti interessa come ad esempio la politica in difesa della famiglia. All’età di 36 anni avevo un buon impiego nella struttura legale di una azienda che operava nel settore sociosanitario. Non ero in cerca di un posto di lavoro. Dopo essere diventato presidente dell’amministrazione provinciale di Cremona per cinque anni, grazie anche al sostegno di molti amici, mi sono candidato con Forza Italia nelle elezioni europee nelle fila del Partito Popolare europeo. La politica non deve diventare la tua ‘professione’ o la tua fonte di reddito. La cosa importante, per chi fa politica, è di essere libero nella politica”

Come vive la lontananza rispetto ai suoi familiari?
“Il potere più autentico e utile della politica è difendere quello che ci unisce, ciò di cui tutti abbiamo bisogno come il diritto all’istruzione, alle cure mediche, al lavoro. Lo scopo della politica non è eliminare le differenze ma servire bene quello che ci unisce. In merito al rapporto con i miei familiari, per tentare di colmare la distanza, utilizzo strumenti come il telefono o le videochiamate. Ma la cosa importante è che puoi affrontare la distanza se i tuoi familiari condividono le ragione per cui sei lontano da loro”.
Che cosa ha significato per lei la pandemia?
“Ho cercato il più possibile di essere al lavoro in presenza anche se il lavoro parlamentare ha subito interruzioni analoghe a quelle di altri settori della società. Il Covid ha semplicemente accelerato i processi che si stavano già realizzando in tutto il mondo come lo smart working. Ora bisogna recuperare il terreno perduto sul piano delle relazioni umane e dello sviluppo economico. Servono idee e risposte concrete per realizzare le condizioni di un ritorno stabile alla prosperità”.