“Perché studiare la matematica” è la domanda che si è posta la docente Marianna Gangi nella sua lezione di inizio anno che ha proposto agli alunni delle scuole medie Canossa. Una domanda alla quale l’insegnante ha tentato di rispondere facendo emergere le necessità quotidiane degli esseri umani che la matematica ha permesso di affrontare e superare sottolineando, nel contempo, alcune delle fasi storiche principali che hanno caratterizzato lo sviluppo della disciplina.
La professoressa Gangi, docente di matematica e scienze presso l’Istituto Canossa, ha individuato una serie particolarmente rappresentativa di esempi, prove, applicazioni dell’algebra e della geometria.
La relazione ha preso avvio illustrando le operazioni per misurare lo spazio e la quantità con i primitivi sistemi di calcolo e di immagazzinamento delle informazioni numeriche, a seguire la tappa degli antichi egizi con le raffinate teorie contenute nel papiro di Rhind del 1650 a.c., quindi il geniale capitolo della civiltà greca con le dimostrazioni di Pitagora ed Euclide. I successivi passaggi si sono concentrati sulla sezione aurea rinascimentale, la serie di Fibonacci, gli studi del padre della scienza moderna Galileo Galilei fino ad alcune esemplificazioni riconducibili alla vita naturale e al campo dell’arte.
“La storia della matematica – spiega la docente – dimostra come la disciplina sia sempre stata utilizzata dall’uomo per rispondere alle esigenze concrete della vita di tutti i giorni. Un sapere pratico, quindi, che ha però il merito come sosteneva Galilei di rivelare il vero linguaggio del libro della natura. In questa prospettiva la matematica è in grado di unire concretezza e astrazione fornendo una conoscenza certa, sempre in divenire e capace di interrogare il genio umano in modo inesauribile”.
