Continuità e discontinuità nella storia è il tema che il docente Roberto Bettinelli ha deciso di affrontare nella prima lezione con gli studenti di seconda media partendo dalla definizione di umanesimo, e conseguentemente di rinascimento, fornita dallo scrittore inglese E.M Foster e dal filosofo Battista Mondin.
“In entrambi i casi – spiega Bettinelli – abbiamo un punto di vista che comprende sia gli elementi di novità sia gli elementi di continuità dell’umanesimo e del rinascimento rispetto al medioevo. Se da un lato l’uomo prende possesso di una consapevolezza che lo eleva ad autentico protagonista della vita del mondo grazie anche al sostegno della cultura classica e di un sapere che osserva la realtà in modo più realistico e spregiudicato rispetto alla conoscenza prevalentemente teologica del medioevo si registra, simultaneamente, la presenza di una rinnovata spiritualità. Sempre cristiana ma decisamente più inquieta”.

Per sintetizzare come nella fase che vede l’umanesimo sovrapporsi all’epoca medievale le due chiavi di lettura del cambiamento e della conservazione possano convivere, Bettinelli ha scelto di presentare con un video e una spiegazione verbale gli affreschi della Cappella Sistina commissionati dal pontefice Giulio II a Michelangelo agli inizi del ‘500: “Un’opera che racconta la nuova sensibilità rinascimentale celebrando la figura umana ma testimoniando nel contempo un legame forte con il passato: la cappella è stata costruita infatti nel medioevo, i cicli pittorici sono ispirati alla storia sacra, si avvertono gli influssi di Giotto e Masaccio anche se ormai il vero e assoluto protagonista è l’essere umano invertendo la relazione medievale che invece assegnava la priorità al divino. Siamo in un altro mondo, la modernità, che stabilisce però con il passato medievale un rapporto di inclusione e non soltanto di innovazione”.