Nel corso dell’ora di religione la professoressa Benedetta Fraccia, insieme agli alunni di III A, ha esaminato il dipinto del pittore americano Edward Hopper ‘Donna alla finestra’ che a partire dall’inizio dell’anno scolastico è stato esposto su una delle pareti dell’aula.
Hopper (1882-1967) è stato uno degli esponenti di punta, se non il più importante, della corrente artistica del realismo americano. Riproduceva il mondo esterno nelle sue tele infondendo all’immagine una valenza simbolica e metafisica. In merito alla sua arte era solito affermare: “Non dipingo quello che vedo, ma quello che provo”.
Il lavoro condotto dalla docente Fraccia ha seguito quindi un’impostazione interdisciplinare analizzando l’opera di una stagione pittorica che ha ridefinito i canoni del realismo e che si è espressa in movimenti coevi quali il surrealismo e la metafisica di Giorgio De Chirico.
“Ma il maggior interesse del lavoro svolto in classe – commenta la docente – deriva dal fatto che l’opera d’arte ha consentito di far emergere gli stati d’animo degli alunni ed i loro giudizi sul mondo in un periodo ancora caratterizzato dalla presenza del virus. Questi, infatti, attraverso un esame della postura del soggetto femminile rappresentato nell’opera che si tende oltre la finestra mostrando attesa e meraviglia, hanno rivissuto il loro desiderio di partecipare ed essere coinvolti nella realtà. Sono emersi, quindi, i concetti dell’attesa e della speranza che sono stati subito connessi all’esperienza del Natale e delle festività. Il dipinto di Hopper, in ultima analisi, ha permesso di portare alla luce il vissuto interiore degli studenti in una logica di condivisione e comprensione reciproca”.
